Animali e Natura

Pappagalli come farli diventare ottimi compagni di vita

Chi non vorrebbe avere in casa uno splendido e simpatico pappagallo, alzi la mano! Ne esistono di tante specie e scegliere quello che meglio potrebbe fare al proprio caso non è facile. Tuttavia per conoscere le migliori razze e saperne di più sul loro conto sul sito www.faidategiardino.com si potranno trovare tutte le informazioni in merito e avere così le idee chiare su quale razza scegliere.

Pappagalli domestici: come farli diventare ottimi compagni di vita

Sicuramente quando si decide di voler acquistare un pappagallo è chiaro che per poterlo addomesticare a dovere occorre tempo e una buona dose di pazienza in quanto ci sono alcune specie che non sono propense all’addestramento, altre invece riescono a raggiungere buoni traguardi in poco tempo.

Per poter dunque, addomesticare un pappagallo la prima cosa che bisogna fare è conquistare la sua fiducia. Tutti i pappagalli a prescindere dalla varietà possono diventare degli ottimi amici, ma come per ogni cosa, c’è bisogno di tempo.

I pappagalli devono essere sicuri che non gli verrà fatto del male e per poter comprendere questo bisogna approcciarsi a loro con delicatezza.

Devono anche avere il tempo di ambientarsi nella “nuova casa”, pertanto se si rispetteranno le giuste tempistiche e ci si approccerà con gentilezza, dopo qualche tempo si potrà iniziare ad intravedere un primo approccio.

Ecco un metodo alquanto efficiente per poter addomesticare un pappagallo

1. Aspettare almeno 25 giorni prima di maneggiare l’animale

Il pappagallo è per natura preda, quindi il suo istinto lo porta a fuggire. Inizialmente non bisogna avvicinarsi troppo per non spaventarlo, piuttosto sarebbe auspicabile posizionare la gabbia in un luogo dove non c’è molto afflusso di persone così il volatile avrà modo di conoscere piano, piano la sua nuova casa.

Mai alzare la voce o sgridarlo, lo farebbe spaventare.

 

2. Dopo 25 giorni è possibile approcciarsi al volatile

Quando l’animale si è abituato alla presenza del proprietario, si possono iniziare a mettere le mani vicino alla gabbia per farlo mangiare. Dare del cibo con le proprie mani consentirà di sviluppare meglio l’interazione con il volatile.

 

3. È arrivato il momento di passare alle carezze

Una volta che il pappagallo ha imparato ad approcciarsi con il proprietario, si può passare all’altro step, ovvero quello di accarezzarlo delicatamente. Così il rapporto tenderà a rafforzarsi ancora di più. Per accarezzarlo è consigliabile partire dalla coda fino ad arrivare alla testa . In aggiunta parlargli in modo delicato e gentile lo farà sentire protetto.

 

4. Una volta raggiunta la piena confidenza farlo entrare e uscire dalla gabbia

A questo punto quando si raggiungerà una buona intesa si potrà fare uscire il volatile dalla propria gabbia, ma attenzione, assicurarsi che porte e finestre siano chiuse perchè il suo istinto lo porterebbe a volare e ad andare via, per cui occhio a tal riguardo.

 

Insomma da come si può facilmente notare il pappagallo è un animale che può essere addestrato come il cane e il gatto, ma occorre tantissima pazienza e una buona dose di costanza e anche qualche piccolo premio come incentivo.

 

Pappagallo, non è esente da malattie

Purtroppo il pappagallo non è esente da malattie, e i sintomi che si possono manifestare possono essere molteplici:

 

  • Occhi socchiusi quando non si sente osservato;
  • Poco movimento in gabbia;
  • Respirazione affannosa;
  • Occhi e naso che lacrimano;
  • Il pelo è piuttosto arruffato;
  • Quando sta molto male tende a stare nella zona più alta della gabbia;
  • Mangia e beve a stento.

 

Da questi sintomi si può intravedere che c’è qualcosa che non va nel suo stato di salute. Evitare di reperire informazioni sul web, ma la prima cosa da fare è quella di contattare immediatamente un veterinario, specialista in animali esotici.