Cultura e Società

Gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo

Fino a giorno 8 settembre 2019 al Civico Museo Archeologico di Milano sarà possibile visitare la mostra Il viaggio della Chimera: gli Etruschi a Milano tra archeologia e collezionismo. La mostra illustra il legame tra Milano e il mondo etrusco. E’ stata suddivisa in cinque sezioni.

Più di duecento i reperti presentati, provenienti da musei archeologici italiani e da collezioni private. Il titolo della mostra è ripreso dal vaso con raffigurazione della Chimera. Riassunto perfetto del tema del mondo animale. Universo popolato da creature reali e fantastiche tipiche dell’immaginario ultraterreno etrusco. Una piccola selezione di reperti è riservata ad un’anteprima del nuovo Museo Etrusco di Milano della Fondazione Luigi Rovati.

I reperti riuniti nella prima sezione

Sono legati dal tema della raffigurazione umana nell’arte etrusca e introducono il visitatore all’immagine e all’identità dei defunti. Il percorso prende inizio dal Cratere Trivulzio, in prestito dai Musei Vaticani, acquistato sul mercato antiquario di Milano nel 1933 a seguito di una sottoscrizione cittadina per essere donato a papa Pio XI che lo destinò al Museo Gregoriano Etrusco.

Accanto alle raccolte private confluite nelle collezioni del Civico Museo Archeologico, è esposta parte della collezione di Pelagio Palagi (1775-1860), a lungo attivo a Milano prima di trasferirsi a Bologna dove la raccolta è ora conservata. È inoltre esposta una selezione di oggetti etruschi appartenuti al mercante d’arte Giulio Sambon (1836-1921) confluiti per sottoscrizione cittadina nel 1911 al Museo Teatrale della Scala e dal 2004 alla Soprintendenza

La riscoperta degli Etruschi nel dopoguerra passa da Milano

Nel 1955 Massimo Pallottino apre a Palazzo Reale la Mostra dell’Arte e della Civiltà Etrusca, punto di partenza di un rinnovato interesse per lo studio di questa cultura che confluirà in una serie di campagne di scavo scientifiche. La centralità della mostra del 1955 è qui sottolineata dalla presenza di preziosi reperti che furono esposti a Palazzo Reale come La Pietrera, il busto femminile del VII secolo a.C. proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze e considerato la più antica statua etrusca. La sezione è arricchita da documenti dell’epoca come la rassegna stampa originale proveniente dal Museo Antichità Etrusche e Italiche dell’Università Sapienza di Roma.

Le università di Milano e le ricerche archeologiche

La sezione è collegata alla precedente attraverso il tema del mondo animale, con le sue creature reali e fantastiche che popolavano l’immaginario del defunto nel suo viaggio ultraterreno. Il vaso con raffigurazione della Chimera – che dà il titolo alla mostra – proviene dalle raccolte civiche milanesi ed è affiancato ai materiali pertinenti ai corredi delle tombe scavate dalla Fondazione Lerici, ora in deposito presso lo stesso museo. Sono rappresentate in questa sezione alcune importanti campagne di scavo condotte dalle università milanesi a Cerveteri, Capua, Populonia e Tarquinia.

Gli Etruschi a Milano e in Lombardia

Questa sezione vede protagonisti gli scavi che hanno evidenziato la presenza etrusca in Lombardia. In mostra un piccolo nucleo di materiali proveniente dalle ricerche svolte dall’Università degli Studi di Milano a Forcello di Bagnolo San Vito (Mantova), il principale abitato etrusco-padano a nord del Po, risalente al VI-V secolo a.C.

I contatti tra Etruschi e comunità indigene non furono solo commerciali ma anche culturali, come testimonia l’adozione dell’alfabeto etrusco da parte dei gruppi locali, pur modificato nelle varianti regionali. Diverse sono le testimonianze epigrafiche presenti in mostra, tra cui l’indicazione del toponimo Mesiolano in alfabeto celtico cisalpino.

Il futuro Museo Etrusco di Milano

Il percorso espositivo presenta in anteprima una piccola selezione di reperti della Fondazione Luigi Rovati, che confluiranno nel Museo Etrusco presso lo storico Palazzo Rizzoli-Bocconi-Carraro, di prossima apertura. Saranno qui presentate testimonianze di scrittura etrusca come la paletta di bronzo con una dedica a Selvans, divinità dei boschi, dei terreni e anche dei confini, ma anche splendide oreficerie e oggetti di alto artigianato.

La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 09.00 alle 17.30. Dal martedì alla domenica Il costo del biglietto intero è di 5 euro e ridotto 3 euro. Ingresso gratuito invece per i minori di 18 anni (e per tutti il primo e il terzo martedì del mese).