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Investigatore privato: quanto viene pagato (e come lo si diventa)

L’investigatore privato ha un ruolo davvero delicato nel gestire molte situazioni nelle quali è chiamato ad intervenire. Esistono diverse figure nell’ambito dell’investigazione. C’è l’investigatore privato titolare e ci sono coloro che svolgono un’attività di dipendenti. A seconda del percorso che si vuole intraprendere, bisogna avere determinati titoli di studio. Per esempio, per un investigatore privato titolare serve possedere un titolo di laurea e svolgere un periodo di tirocinio che abbia la durata di almeno cinque anni. Ma conviene davvero esercitare la professione di investigatore privato? Quando guadagna un professionista di questo genere?

Il compenso dell’investigatore privato

Il compenso di un investigatore privato può variare considerevolmente e dipende da diversi fattori. Oltre alle competenze e all’esperienza dell’investigatore, che possono influenzare significativamente il prezzo dei suoi servizi, bisogna considerare anche l’utilizzo di strumenti tecnologici e risorse necessari per condurre le indagini in modo efficace. Gli strumenti tecnologici – e a tal proposito segnaliamo questo approfondimento di endoacustica.com sui software spia per cellulari – possono rappresentare una parte significativa dei costi operativi di un investigatore. Pertanto, è importante comprendere che il tariffario di questo professionista non è determinato solo dalle sue capacità, ma anche dalla necessità di utilizzare tali strumenti tecnologici indispensabili per portare a termine il compito affidatogli.

Insomma, si tratta di cifre molto variabili che dipendono anche dalle esperienze e dal fatto che un investigatore sia piuttosto noto oppure no. Un investigatore privato con un’ottima reputazione che sia titolare può arrivare anche a 4.000 euro al mese, mentre un professionista dipendente può guadagnare circa 1.500 euro al mese.

Come diventare investigatore privato

Come fare a diventare investigatore privato? Si tratta di una professione molto affascinante, anche se, come già si è detto, è qualcosa di molto delicato, soprattutto perché si deve agire sul fronte della privacy. Se si è titolari di una propria agenzia investigativa, bisogna essere in possesso di un titolo di laurea. Si può trattare di laurea in giurisprudenza o anche di un titolo triennale in scienze politiche, scienze dell’investigazione, economia o psicologia forense.

Poi si deve fare un periodo di tirocinio presso un investigatore privato autorizzato. Al termine del tirocinio viene rilasciato un certificato che attesta l’esito positivo della formazione. Inoltre, l’investigatore privato è tenuto nel corso del tempo a frequentare corsi di perfezionamento che spesso vengono organizzati da enti riconosciuti e che ricevono l’autorizzazione da parte del Ministero dell’Interno.

Come diventare investigatori privati dipendenti

Gli investigatori privati dipendenti devono avere come titolo il diploma di scuola superiore e devono aver frequentato un periodo di tirocinio di tre anni, con almeno 80 ore al mese. Poi sono obbligatori corsi specifici messi a punto da centri di formazione in materia investigativa oppure organizzati dalle università. Sia per il titolare che per il dipendente è obbligatorio avere la fedina penale pulita. Per aprire un’agenzia si fa richiesta di una licenza che viene rilasciata dalla Prefettura.

Gli sbocchi professionali

L’investigatore privato può avere una propria agenzia e quindi lavorare come titolare. Il dipendente, invece, può lavorare per un’agenzia che può essere di investigazioni oppure un’agenzia di sicurezza. Poi bisogna ricordare che gli sbocchi occupazionali di questa figura professionale sono tanti, perché esistono delle specializzazioni, come per esempio quella dell’e-detective, che si occupa in particolare di dispositivi digitali. Quindi esegue investigazioni di questo tipo anche per esempio per individuare software spia.

Si può lavorare anche come chief information security officer, figura indicata dalla sigla CISO. Si tratta di colui che si occupa della protezione delle informazioni di un’azienda. Il suo compito è quello di monitorare gli eventuali punti vulnerabili dei sistemi informatici di un’impresa e di pianificare le strategie per la protezione contro i rischi informatici.