Calcio: litigi, minacce e incomprensioni nei parcheggi dello stadio Meazza
Scopriamo cosa accade allo stadio del Meazza soprattutto nei parcheggi. Secondo come abbiamo saputo, c’è di tutto, estorsione, tangenti e violenze.
Chi comanda
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Corruzione
Scopri il microblading effetto naturale che ti consente di avere un look migliore che per saperne di più basta andare su questo link. Oltre che a comandare la tifoseria, nelle curve dello stadio, anche i parcheggi dunque sono corrotti. Tutto un tramite, dove Giuseppe Caminiti, organizza anche tramite Beretta cifre di soldi che vengono destinate alla tifoseria. A Giuseppe Caminiti gli sarebbe stato affidato questo ruolo nei parcheggi, da un certo Giuseppe Calabro è che fa parte della “Ndrangheta. Inoltre, per arrivare a queste certezze, gli inquirenti hanno dato una svolta al caso grazie ad alcune intercettazioni di anni addietro.
Intercettazioni
Infatti, da come si legge sulle scritte degli inquirenti, si verifica che da queste intercettazioni cè una frase di Giuseppe Camiti che commenta: ” Qualsiasi persona che si reca allo stadio del Meazza e parla di questo luogo, deve dire di comprare da un tizio che poi me la vedo io! ”. Praticamente questa affermazione, sarebbe il metodo usato per allontanare le persone che hanno preteso la gestione dei parcheggi del Meazza. In più, sempre dalle intercettazioni, gli inquirenti hanno potuto scoprire i rapporti tra Gherardo Zaccagni e Giuseppe Caminiti dove dichiara: “ Io non sono in regola e ogni 2 anni si cambia tipo di contratto ”.
Alcune certezze
Delle certezze che gli inquirenti hanno avuto grazie anche questa intercettazione, dove Giuseppe Camiti minaccia anche la famiglia dell imprenditore che dice: “ Gherardo Zaccagni non deve scherzare con me perché io gli stermino tutta la famiglia ”. Poi si legge ancora: “ Volevano prendersi tutta la curva perchè è venuto uno da me che fa parte della “Ndrangheta ”. Ma nell’ordinanza si capisce che Giuseppe Caminiti grazie ai rapporti con questo Giuseppe Calabrò è ha avuto sempre il controllo della sua posizione. Sempre da altre intercettazioni si ascolta che Caminiti dice ancora: “ I parcheggi li gestisco solo io e mi fruttano un guadagno che occorre soprattutto per mia figlia. So che posso stare tranquillo e che nessun altro può prendere il mio posto! ”.
Criminalità è organizzata
Dunque Giuseppe Caminiti e la criminalità organizzata hanno fatto gli interessi della “Ndrangheta anche nel mondo del calcio. Traffici illeciti, estorsione, violenze, tutto per business. In effetti, un altra intercettazione spiega: “ Vogliono entrare in Curva per business della roba e dai parcheggi, si impossessano anche dei servizi delle pulizie, dei ristoranti, fino ad arrivare alle curve …”. In pratica, Giuseppe Caminiti usa questo suo ruolo che consente delle minacce per la protezione di Gherardo Zaccagni che con la sua azienda ha il totale controllo dei parcheggi. Ma Gherardo Zaccagni dopotutto, si ritrova costretto per l appunto della minaccia fatta sulla determinazione della famiglia.
Estorsioni e minacce
Da come si legge sempre dagli scritti degli inquirenti, spunta fuori un’altra intercettazione dove lo stesso dichiara: “ Anche Vittorio Baiocchi mi dice di andarlo a prendere altrimenti facciamo la festa alla madre e al padre una corda al collo ”. Dopo queste conferme, scatta l’arresto e oltre a Giuseppe Caminiti, c’è anche Collante che fa parte di un gruppo ultras, mentre per Gherardo Zaccagni viene posta la misura cautelare per i domiciliari. Ma non finisce qui, perchè Giuseppe Camiti, è accusato anche per l omicidio di Fausto Borgioli negli anni 90.
Incastrato
La intercettazione che inchioda Giuseppe Camiti per l omicidio di Fausto Borgioli è quella di che mentre parla con l’imprenditore Gherardo Zaccagni, nel momento in cui dice: “ Un giorno ti racconto la storia di via Montegani, una zona che mi ha sverginato!” … Per l appunto quella della Chiesa Rossa-Abbiategrasso dove Fausto fu ucciso con 5 colpi di pistola. Contro i tre sospettati ulteriori approfondimenti delle indagini sono partite grazie alla confidenza del calabrese che apre nuovi elementi di incriminazione.