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Personal branding: Mirko Cuneo spiega l’importanza di costruire la propria immagine digitale

Per avere successo nella società odierna, totalmente immersa nella Rete, un manager che si rispetti deve necessariamente riuscire a costruire una propria immagine digitale. Perciò, è di vitale importanza curare il personal branding, in modo da attrarre le aziende in cerca di manager.

Stando ad una ricerca condotta da Manageritalia, l’organizzazione dei manager del terziario che ha coinvolto nell’indagine 450 Hr manager, l’influenza del personal branding, ossia la presenza sul web che lascia intendere qualità e professionalità, si rivela fondamentale per il 62,2% delle imprese intervistate nel momento in cui devono scegliere un manager; mentre l’essere assenti dalla Rete viene giudicato negativamente nel 42,5% dei casi.

L’opinione di Mirko Cuneo, esperto di Personal branding

Mirko CuneoSecondo Mirko Cuneo, CEO di Nextre Engineering, una società di consulenza IT con sede a Milano, che si occupa anche nella promozione di brand e privati sempre sul web:

“I manager per ragioni anagrafiche non hanno ancora ben capito le potenzialità della Rete. Oggi sempre più spesso head hunter e direttori del personale per farsi un’idea di un potenziale candidato lo cercano su Google. L’identità digitale è infatti persistente: il mondo online è una sorta di tv che manda in onda il passato mescolato al presente”. Ecco, quindi che per un manager di successo il fatto di non essere presente sul web rappresenta una sorta di macchia sul proprio curriculum: “In questo caso, infatti, la propria identità digitale sarà data da quello che dicono gli altri di noi o da informazioni casuali che emergono in Rete”.

Per riuscire a primeggiare in un determinato settore, diventato una figura leader, il manager dovrà:

“dare delle notizie intelligenti prima degli altri, raccontando quello che avviene in altri paesi, diventando così un punto di riferimento su determinate tematiche”.

Per Mirko Cuneo, curare la propria immagine digitale è un compito imprescindibile per ogni manager che si rispetti:

“Costruirsi una reputazione online consente al manager di posizionarsi con una propria unique selling proposition su un determinato campo. Io, ad esempio, ho basato la mia reputazione personale web su due ambiti: la comunicazione digitale e i fenomeni emergenti. Il risultato è che sono stato reclutato grazie ad alcuni post che ho fatto su Twitter perché è emerso che i miei valori erano in linea con la vision aziendale, continua Mirko Cuneo”.

La reputazione online

Il manager ha l’imbarazzo della scelta per costruirsi una reputazione online: collaborare con riviste di settore o blog, piattaforme come Linkedin e Youtube, addirittura social network come Twitter o Facebook. Proprio quest’ultimo, secondo Mirko Cuneo può rivelarsi vantaggioso per il personal branding. “Questo è un ambito in cui vita privata e lavorativa si mescolano, per cui è possibile sfruttarlo parlando delle proprie passioni”.

Mentre è sconsigliato aprire un blog personale perché si corre il rischio di sminuire l’azienda a causa della visibilità ottenuta. Invece: “Partecipare invece con la propria voce insieme a quella di altri incrementa la reputazione del manager perché consente di mettersi in luce e di acquisire credibilità, mantenendo però il ruolo di rappresentante dell’azienda”.

Lo scopo ultimo del personal branding di un manager deve essere quello di: “farsi un nome in qualcosa che lo differenzia dagli altri, a livello di competenze, di specializzazione o di valori. Se, ad esempio, si è bravi a scrivere di temi tecnici si possono fare lunghi articoli su Linkedin. Oppure se si preferiscono frasi più brevi e a effetto si può ricorrere a Twitter”.

Essere attivi sul web

Inoltre, per Mirko Cuneo, una regola chiave da non dimenticare è quella di essere attivi sul web: “Questo consiste nel condividere le proprie idee, la propria personalità e i propri valori in modo da essere scelti da chi è simile a noi, quindi anche dalle imprese che cercano candidati affini alla propria cultura aziendale”.

La strategia sul web a cui un manager dovrà ricorrere, dipende dagli obiettivi individuali e aziendali. “Si può passare dal semplice monitoraggio di quello che si dice in Rete a una strategia più difensiva in cui l’intento è fare networking ed entrare in contatto tramite i social media con persone chiave per il proprio business, cercando di farsi riconoscere come un opinion leader. O ancora adottare una strategia più proattiva in cui ci si mette a disposizione per rispondere alle domande dei clienti creando così un senso di vicinanza”.